Il rapporto pone il focus sullo spazio come strumento educativo, anzi come “educatore”.
Le diseguaglianze di cui spesso i bambini sono le prime vittime dipendono anche dalle opportunità di fruizione dei cosiddetti “spazi di crescita”, che non si limitano esclusivamente alla casa e alla scuola, ma abbracciano anche lo spazio pubblico.
Incoraggiante il dato sulla percentuale di scuole con accorgimenti architettonici per gli studenti diversamente abili, che mostra come a Reggio Calabria quasi la metà delle scuole abbiano un accesso con rampe (45,4%) e un ascensore adibito al trasporto di persone con disabilità (49,7%), mentre il 67,1% si è dotato di scale a norma.
Preoccupante, invece, il dato sulla presenza di mense scolastiche, che nella Città metropolitana di Reggio Calabria raggiunge appena il 16% nelle scuole primarie e non supera il 12,3% nelle scuole secondarie di I grado.
Lo studio, che si concentra sulla questione della privazione degli spazi nelle Città metropolitane, evidenzia alcuni elementi di particolare interesse.
Tra gli spazi che “ci sarebbero”, figurano i beni confiscati, dei quali solo una minima parte viene utilizzata per scopi sociali, educativi o rivolti ai minori. Nella Città metropolitana di Reggio Calabria sono solo 33 su 1.540.
Con riferimento alla superficie (in metri quadrati) di spazio verde pubblico fruibile, Reggio Calabria si attesta al 16,4%.