Bambini, giovani e Tempi Digitali
Pubblicata la XIV edizione dell’Atlante dell’Infanzia a rischio di Save The Children che fornisce il quadro aggiornato dei rischi e dei vantaggi che i giovani italiani incontrano lungo “le autostrade” digitali
Data:
20/11/2023
“Tempi digitali” è il titolo della XVI edizione dell’Atlante dell’infanzia che esplora le opportunità e i rischi che bambini e adolescenti sono chiamati ogni giorno ad affrontare nella loro vita “tra reale e virtuale” e si configura come una “cassetta degli attrezzi” a cui possono attingere genitori, professori, insegnanti ma anche policy maker, rappresentanti di associazioni e tutti coloro che hanno a cuore i bambini e ragazzi per accompagnarli in questo percorso che presenta molto vantaggi ma anche e soprattutto tante insidie.
Dati, mappe e interviste raccontano a livello territoriale le recenti evoluzioni sull’uso della tecnologia fra i giovani, sui nuovi linguaggi digitali e su cosa significa crescere in società pervase dall’intelligenze artificiale.
Dalle analisi emerge che in Italia i il 73% di bambini e ragazzi di 6-17 anni usa internet ogni giorno e il 65,9% utilizza il cellulare quotidianamente. Tale fenomeno è maggiormente diffuso nel Mezzogiorno, ed in particolare in Puglia, Basilicata, Campania, Molise, Abruzzo, Umbria; la Calabria registra valori in linea con i dati medi nazionali.
Gli analisti di Save The Children sottolineano che tra i bambini di 6 - 10 anni si è registrato un incremento dell’uso del cellulare “tutti i giorni”, in modo particolare nelle regioni meridionali: nel periodo pre – pandemia (2018-2019) la percentuale si attestava al 28% e nel 2022 è pari a 43%; dinamiche in crescita ma seppure più contenute si rilevano sia nelle regioni centrali (dal 17% al 28%) e in quelle del Nord (dall’11,5% al 22%). Nella fascia 11- 17 anni, cioè tra i preadolescenti e gli adolescenti, l’uso quotidiano del cellulare è passato dall’86,6% nel biennio 2018-19 all’89,2% nel 2021-22. Questi dati mettono in risalto, pertanto, che si sta abbassando l’età in cui si possiede e/o si usa uno smartphone.
Un altro fenomeno oggetto di analisi è quello dei “baby navigatori”, ovvero dei bambini molto piccoli che trascorrono molto tempo davanti allo schermo. Il quadro che emerge dalla recente indagine del Sistema di Sorveglianza Bambini 0 -2 anni dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS) è preoccupante e mettono in evidenza come tale fenomeno assume caratteristiche differenti a livello territoriale e cresca all’aumentare dell’età in tutte le regioni. Tra i bambini di 11-15 mesi che trascorrono almeno 12 ore al giorno davanti ad uno schermo si oscilla tra il 6,5% di Trento e il 39,3% della Calabria.
La dipendenza da internet rappresenta un’altra piaga da monitorare. Si tratta di un problema complesso che colpisce sempre più i giovani che preferiscono “restare connessi” chiusi nella propria stanza a scapito di tutte le altre attività della vita quotidiana e delle interazioni sociali. Dai dati pubblicati nell’Atlante emerge che a livello nazionale la quota di ragazzi che fanno un uso problematico dei social media è pari al 13,5% e le regioni che presentano un’incidenza maggiore sono Calabria, Campania e Puglia. Per quanto riguarda i videogiochi, il 24% dei giovani ne fa un uso problematico e valori superiori a quello medio nazionale si riscontrano in Campania e Puglia.
In crescita anche gli atti di cyberbullismo, problematica che colpisce maggiormente le ragazze: nel 2022 gli adolescenti di 11,13 e 15 anni vittime di cyber bullismo sono pari al 15% e in Calabria si attestano sul 14,5%. Le regioni che presentano maggiori criticità sono Liguria, Lazio, Puglia, Campania, Sicilia.
Per approfondimenti
Tempi digitali – Atlante dell’infanzia a Rischio 2023